L'azienda
L’Azienda Agricola Vinicola Cavasete è nata per proporre al mondo dei prodotti di alta qualità e unici nel loro genere. La mission è quella di tenere vive le tradizioni territoriali uniti ai metodi di coltivazione scientifica, per delineare un processo produttivo che rispetti la società, sia ecosostenibile e che rivaluti significativamente dei prodotti oramai dimenticati. L’attenzione ai dettagli e la cura dell’ambiente, con l’attuazione del regime biologico, sono i punti di forza aziendali che la contraddistinguono sul mercato,
L’azienda agricola vinicola Cavasete si trova in Succivo, provincia di Caserta, e precisamente alla via Villa 10, al centro dell’antica Atella. Questa antica città è di origine osca, una delle più antiche della Campania e una delle prime ad aver ottenuto la cittadinanza romana. Era attraversata dalla via Atellana, che la conduceva a sud-ovest a Cuma e a nord-est a Capua. Parte del tracciato della via Atellana è conservato oggi, con lo stesso nome, nel tratto che attraversa Frattaminore. Dalla città prende nome l'atellana, una delle forme di spettacolo d'origine locale che influenzò il teatro latino con le commedie Atellane. Non se ne trova menzione su documenti precedenti alla seconda guerra punica, quando, sebbene fosse una città indipendente e battesse moneta propria, in particolare in bronzo con la leggenda ADERL in alfabeto osco, risalenti probabilmente alle guerre puniche, era alleata con Capua e altre città campane e patteggiò per Cartagine dopo la battaglia di Canne (216 a.C.). La superficie vitata di proprietà Aziendale momentaneamente è pari a 1,5 ettari, posti in un’area centrale tra tre vulcani, Vesuvio - Campi Flegrei – Roccamonfina. L’attività vulcanica degli scorsi millenni hanno condizionato radicalmente le caratteristiche chimico-fisiche di quest’area, dalla struttura formando delle stratificazioni tufacee all’abbondante presenza di minerali negli strati più superficiali. In particolare ci troviamo al centro dell’area che i romani definirono CAMPANIA FELIX, in una fascia di terreno andosol vitrico ipereutrico. Gli Andosol sono suoli che si trovano in aree vulcaniche formate nella tefra vulcanica. Gli Andosols sono un gruppo di riferimento del suolo della World Reference Base for Soil Resources (WRB). Sono strettamente correlati ad altri tipi di suolo come Vitrosols, Vitrandosols, Vitrons e Pomice. Le proprietà vitriche possono verificarsi in uno strato superficiale. Tuttavia, possono verificarsi anche sotto alcune decine di centimetri di recenti depositi piroclastici. Strati con proprietà vitriche possono avere una quantità apprezzabile di materia organica. Le frazioni di sabbia e limo grossolano degli strati con proprietà vetrificate hanno una quantità significativa di vetro vulcanico inalterato o parzialmente alterato, aggregati vetrosi e altri minerali primari rivestiti di vetro.
Su questi terreni di famiglia vive la passione per il vino Asprinio di Aversa da quattro generazioni, così nel 1998 appena maggiorenne, decido di costituire una società agricola per la produzione di vini e spumante di qualità. Fiore all’occhiello aziendale è un vigneto storico (piantato dalla famiglia luongo nella seconda metà del’ ’800) di Asprinio di Aversa Alberata o Maritata a pioppi un suggestivo impianto (vite con tutore vivo, il pioppo) a piede franco dove, per osservarne la bellezza, lo sguardo si innalza fino a 12 metri (metodo di coltivazione più alto del mondo in attesa di riconoscimento UNESCO) al di là del quale il confine è solo il cielo e le aspirazioni della nuova generazione. In seguito alla Laurea in Tecnologie Agrarie che ho conseguito presso la Federico II di Napoli, nel 2019 ho deciso che le uve prodotte nella piccola vigna di famiglia, meritavano di seguire una strada diversa dal conferimento. La loro destinazione da allora è stata un vino diverso, che parlasse di quelle terre già coltivate dal mio bisnonno. L’amore che lega l’uomo alla vite è indissolubilmente simile alla maritata fra vite ed albero.
La testimonianza di un vino unico, giunge da Sante Lancerio, il bottigliere di Papa Paolo III. Sante Lancerio annotò tutti i vini bevuti nei viaggi con il Papa (1534 – 1559) in una lettera indirizzata a Guido Ascanio Sforza, poi pubblicata per la prima volta nel 1876 con il titolo ‘I vini d’Italia giudicati da Papa Paolo III (Farnese) e dal suo bottigliere Sante Lancerio‘. E racconta anche del vino Asprinio che «vien da un luogo vicino a Napoli. Li migliori sono quelli di Aversa, città unica et buona.
A volere conoscere la sua perfetta bontà vuole essere odorifero, di colore dorato, et non del tutto crudo. Volendolo per la state, bisogna metterlo, la primavera, nella cantina, et sia sì crudo che il caldo lo maturi, et prima faccisi la prova del colore. Tali vini sono stimati assai dagli osti, che li Cortigiani et Cortigiane corrono volentieri alla foglietta.
Da questo viaggio inizia la produzione di Asprinio spumante, tanto amato da sua Santità Paolo III.
.Nel brano Somewhere Only We Know dei Keane la musica scorre in armonia con le parole, gentile come i nostri vini, in cui si ritrova la tenacia del viticoltore nel testo, quando si decanta I felt the earth beneath my feet, e questa terra viene sentita anche nel cuore.
Il vigneto ad alberata è affiancato da un vigneto di Asprinio di Aversa Doc alto due metri, curato con tecnica di potatura a cordone speronato dal quale produciamo un Asprinio di Aversa doc.L’Asprinio insieme alla Falanghina, l’Aglianico ed al Greco del Vesuvio sono i vitigni più antichi della Campania, importati dai greci ai tempi della fondazione di Cuma. Analisi del DNA sull’Asprinio mostrano che diversifica di un solo allele rispetto al Greco del Vesuvio. Si pensa che questa modificazione genetica sia stata causata dall’adattamento delle piante al nuovo clima presente in pianura. Già mei primi del 1300 se ne è intuita la grande potenzialità come basi per spumanti, proprio per la notevole acidità, infatti Luois Pierrefeu, cantiniere di Roberto D’Angiò, individuò nell’agro aversano un terreno adatto per la coltura di viti volte alla produzione di spumante per la corte reale francese.
“Un adolescente platinata, vispa, dall’epidermide freschissima e la lingua lesta”,
Descriveva così il vino Asprinio il grande giornalista Paolo Monelli.
Cavasete da sempre è attenta al rispetto ambientale in particolare applica il disciplinare per l’agricoltura Biologica dal 2021, e con l’Asprinio di Aversa prodotto nel 2024 espone la prima etichetta certificata biologico, rispettando a pieno le tempistiche e le modalità di coltivazioni dettate dalla legge vigente.